Domeniche al Castello

Adulti – 2018

Le Domeniche al castello nascono nel 2016 dall’esigenza di approfondire temi affrontati nelle varie edizioni dei Simposi in maniera più ampia e dettagliata. Una domenica al mese, esperti di settore, si mettono a disposizione dei partecipanti per rispondere a curiosità ed interessi su temi di natura culturale e sociale legati al territorio.

I GIARDINI DI ITATIBA

04-11-2018

Primo appuntamento domenicale di quest’anno con il Maestro e uomo d’Arte Dante Gentile Lorusso che ci parlerà del suo bellissimo progetto realizzato in Brasile. Ad introdurci nell’atmosfera sudamericana, il talentuoso percussionista Marco Molino con il suo Pandeiro.

I guardiani di Itatiba – Os guardiões de Itatiba

Un’opera eseguita utilizzando il caldo granito di Itatiba, la città che in lingua dei nativi Tupí-Guaraní significa luogo della pietra e la bianca pietra calcarea di Oratino, il borgo molisano famoso per i suoi scalpellini che l’hanno abilmente lavorata nel corso dei secoli.
Una stele alta m. 6,50 costruita in granito secondo la tradizionale tecnica muraria di Itatiba, con quattro teste umane in pietra di Oratino poste alla sua sommità, per sorvegliare, difendere e proteggere la città.
I guardiani di Itatiba, questo il titolo del monumento, ideato e progettato dall’artista oratinese Dante Gentile Lorusso, che ha coinvolto per la realizzazione il suo conterraneo scultore Renato Chiocchio, gli itatibensi Rermans Andrade scalpellino (calceteiro) e il fabbro Benedetto Camargo.
Il granito di Itatiba, brasiliano, accoglie la pietra di Oratino, italiana, in ricordo dei numerosissimi emigranti che dall’Italia, a partire dalla fine dell’Ottocento, furono accolti dal popolo del Brasile. In Brasile è presente la più numerosa comunità di oriundi italiani nel mondo: 27,2 milioni (circa il 13% della popolazione totale).
Il vero deus ex machina che ha reso possibile l’esecuzione dell’opera è stato l’ingegnere itatibense di origini molisane Andrè Bartholomeu, che oltre a firmare il progetto dal punto di vista tecnico, ha profuso molte energie per portare a conclusione il suo sogno, come un colto e raffinato mecenate, convinto che “Costruire un monumento è come costruire una memoria”.

PRESENTAZIONE LIBRO – LA CITTÀ BUCATA DI ANTONELLA PALERMO

27-06-2018

Nelle curate edizioni di Interno Poesia esce con la prefazione di Franca Mancinelli, La città bucata, ultima raccolta della molisana Antonella Palermo. E’ il risultato di una lingua conquistata attraverso il dolore, come scrive Franca Mancinelli, che in questa raccolta, divisa come una piccola sinfonia in 4 movimenti (A ferri scoperti; Del voi; In levare; Onora le spine) snodandosi, perde le spigolosità più acute, apre brecce nel mondo intorno e nel mondo interiore che ne è corrispettivo. Un cammino di iniziazione breve e intenso, che raggiunge, pagina dopo pagina il suo culmine, con una scrittura sempre misurata, che tiene sorvegliata e libera, allo stesso modo, una voce poetica autentica, miracolosamente in bilico tra estasi e pena quotidiana. Solo nell’accettazione della caduta, nella consapevolezza della distanza, si giunge ad ascoltare se stessi, e solo ascoltando se stessi ci si può per davvero regalare a un altro.” (Fabrizio Falcone)

A dar voce e corpo alle poesie, insieme ad Antonella Palermo ci sarà Carol Guarascio  e subito dopo la possibilità di fermarsi a chiacchierare con l’autrice sorseggiando un buon calice di vino nelle stanze del palazzo.

I FANTASMI DELL’IMPERO DI MARCO COSENTINO, DOMENICO DODARO, LUIGI PANELLA

10-06-2018

Incontro al Palazzo Marchesale di Ripalimosani con Domenico Dodaro, uno dei tre autori del romanzo storico di una delle pagine più buie del colonialismo italiano dell’Africa Orientale.

Etiopia, Africa Orientale, 1937. Da un anno Benito Mussolini ha proclamato l’Impero. Ma la propaganda tace che il popolo e il territorio sono tutt’altro che sottomessi. Più di prima infuria la guerra coloniale, anche con l’impiego dei gas, contro gli arbegnoch, i patrioti, ed è tanto più feroce quanto più incapace di successi. Dietro la brutalità degli occupanti e contro il vertice del regime coloniale serpeggia una trama oscura. Ciò che rende “I fantasmi dell’Impero” qualcosa di più di un romanzo storico è il modo in cui l’intreccio è costruito, dando la sensazione di una cronaca in presa diretta. E un miscuglio di finzione e storia che usa tutti i mezzi letterari disponibili: la narrazione immaginaria assieme al documento, le lettere e i telegrammi, il rapporto militare, l’informativa dei servizi, sigle protocolli e gerarchie, verbali di dialoghi e interrogatori. Una polifonia di testi che riproduce tutta la tensione della contemporaneità: attesa, affetto, paura, pena, rifiuto, raccapriccio. E insieme offre – attraverso crimini, sconfitte tenute nascoste, viltà e sadismi burocratici, ma anche gesti generosi e nobili persone – il quadro e il sentimento della mortificazione nazionale che fu la costruzione, irrealizzata, dell’«Impero». La storia si dipana seguendo l’inchiesta di Vincenzo Bernardi. Magistrato militare integerrimo, è lì per capire qualcosa delle azioni, da criminale di guerra, di un ufficiale, un certo Corvo. C’è stato l’attentato al viceré d’Etiopia Rodolfo Graziani, a cui gli italiani hanno risposto con una violentissima rappresaglia. Sulla scia della repressione, si è saputo di eccessi, in lontane province, che rinfocolano e rafforzano la tenace resistenza etiope. Seguendo le tracce di villaggio in villaggio, cercando i colpevoli, Bernardi entra nel cuore di tenebra del colonialismo italiano; ne conosce gli orrori, le bassezze, il conflitto sotterraneo che oppone la milizia fascista agli ufficiali dell’esercito. «Lei era dalla parte sbagliata, Bernardi». I fatti, i personaggi con i nomi cambiati, i nomi autentici, i luoghi, le battaglie, gli agguati, le esecuzioni e il resto, tutto quanto è vero, in questo romanzo; ma al centro è una finzione. Una congettura che però tracce d’archivio, coincidenze, atmosfere e certi esiti nel dopo fascismo rendono quasi plausibile.

Marco Consentino, esperto di relazioni istituzionali, Domenico Dodaro, business lawyer, e Luigi Panella, avvocato penalista, vivono a Roma e sono amici da anni. I fantasmi dell’Impero è il loro primo romanzo.

ASPETTANDO LA TRANSUMANZA

25-05-2018

L’ultimo appuntamento delle Domeniche al Castello 2017-2018 si svolgerà nella chiesa di S. Maria della Neve località Quercigliole, Ripalimosani venerdì 25 maggio. Giulia Severino e Gianni Manusacchio illustreranno le bellezze artistico-religiose conservate al suo interno con cenni sulla storia dei tratturi e della transumanza.

Programma:
Ore 17.00 spiegazione della Chiesa e delle opere al suo interno
Ore 17.30 tratturi e transumanza
Ore 18.00 proiezione documentario “La festa delle Quercigliole, devozione di un popolo dal 1500”.
Ore 18.30 arrivo della transumanza

Vi aspettiamo numerosi nell’anno della candidatura della Transumanza come Patrimonio Culturale Immateriale dell’umanità UNESCO!

IL MOLISE E L’ARTE QUALE FUTURO

08-04-2018

Il Molise e l’arte, quale futuro.
RELAZIONE, POSSIBILITA’, RIGENERAZIONE E IDENTITA’.
A cura di Piernicola Maria Di Iorio

…si lavora per il futuro, per trovare uno spazio in cui, quel che è stato, assume un valore per quel che è e quel che sarà. Dobbiamo lavorare sempre per noi stessi, per la società in cui viviamo e per tracciare nuovi percorsi per il domani.

Ore 17.30 degustazione infusi e colomba Lupacchioli
Ore 18.30 incontro con Piernicola Maria Di Iorio

BENVENUTA PRIMAVERA

18-03-2018

A pochi giorni dall’arrivo della primavera che coincide con la Giornata europea della Musica Antica, il duo, Antonio Varriano e Federico Maria Valerio, propone tre sonate per violino e basso continuo di autori italiani che spaziano dal primo seicento fino alla metà del settecento.
L’esecuzione sarà rigorosamente su strumenti storici, cioè su strumenti con montatura e accordatura tipica di questo periodo seguendo esclusivamente la prassi stilistica dell’epoca.

Programma

M.Uccellini: Sonata Secunda a Violino solo detta la Luciminia contenta

M.Mascitti: Sonata opus 2 nr.14 in Sol minore
-Largo e affettuoso
-Allemenda
-Corrente
-Allegro

A.Vivaldi: Sonata op.2 nr 3
-Preludio (Andante)
-Corrente
-Adagio
-Giga

Come da tradizione prima della performance ci sarà la degustazione di infusi biologici dal mondo con dolcetto al mais.

IL “VIAGGIO” DI ALFREDO ARCIERO E DA UN’IDEA DI MAURIZIO SANTILLI

28-01-2018

Molise. La tratta ferroviaria Sulmona – Carpinone, conosciuta come la Transiberiana d’Italia. Un percorso che da oltre un secolo attraversa la regione inerpicandosi nelle sue zone più inaccessibili ed emozionanti, porzioni di natura intatta costellata da amene località dove il tempo pare essersi fermato. Piccoli centri abitati ricchi di storia e tradizioni, collegati tra loro da quel treno che forse a breve non passerà più perché, il suo percorso è considerato obsoleto, inutile e poco redditizio vista la scarsa affluenza di passeggeri.
Eppure quella mattina, sul treno in partenza da Carpinone, sale diversa gente tra cui sei persone che finiscono nello stesso vagone. C’è l’attore, cinico e superficiale che dissimula la sua timidezza, frutto di tante delusioni sentimentali, ostentando un’amabile loquacità. C’è il politico ambizioso ma onesto, ci sono un fratello e una sorella, uguali per nascita ma diversi per storia. La prima è un’attrice, girovaga, che da qualche tempo manca dal Molise; il secondo è invece rimasto nella sua terra natia, vicino alla sua famiglia e ora è un’esperto enologo. C’è la donna sola, di austera beltà, che non fa che leggere il suo libro e guardare fuori dal finestrino. E’ bella, e l’attore non perde l’occasione per approcciarla con simpatia, appellandola con un simpatico soprannome “la lettrice”.
Nel corso del tragitto scopriremo che ognuno di loro ha una ragione per salire su quel treno. Ragioni pratiche, esigenze dettate dalla loro attività. Il politico, in piena campagna elettorale, ci tiene a farsi vedere in mezzo alla gente; l’attore deve andare a firmare un contratto, le sorelle devono andare a trovare i genitori che non vedono da qualche tempo, la donna sola è l’unica che sembra non avere uno scopo per quel viaggio.
Attraverso i loro occhi vedremo gli stupendi paesaggi attraversati dalla ferrovia; attraverso le loro parole scopriremo piccole porzioni della loro vita legate ai luoghi toccati dal treno. Ognuno si ritroverà – sorprendendosi – a svelare qualcosa di sé e in breve nascerà una magica empatia tra i viaggiatori che, accompagnati dal lento incedere del treno dimenticano la vera ragione del loro viaggio per trovarne un’altra, più profonda. Il racconto più toccante è quello della donna sola “la lettrice”, che rivela di essere in viaggio per andare a visitare l’Eremo di Celestino V. E’ un voto che ha fatto dopo la recente morte del padre. La donna si dilunga sugli aneddoti della vita di Celestino, argomento che appassiona tutti, specie l’attore, attratto dal tono dolce della narratrice. E così, chi doveva scendere prima, proseguirà il viaggio sino alla destinazione finale: Sulmona. Tutti insieme decideranno di accompagnare “la lettrice” in cima all’Eremo di Celestino. Il Papa della rinuncia. E in fondo anche loro hanno rinunciato a qualcosa, a piccole certezze della loro esistenza per guadagnare un momento di rinnovata serenità. Un momento indimenticabile e tutto grazie a quel viaggio in treno. Su quella tratta che ormai non serve più a nulla. Ma è proprio cosi?

Il Cortometraggio ha una durata di 25 minuti, è stato registrato in un treno dato per il progetto dalla società Sangritana di Lanciano; gli esterni sono stati girati davanti l’eremo di Celestino V a Sulmona.

Gli attori sono Maurizio Santilli, Noemi Smorra, Marco Caldoro, Fabio Ferrari, Daniela Terreri. 

Info e prenotazioni

338.1916075 - 338.1578748

 

Ingresso riservato ai soli tesserati dell’Associazione Simposio Ripa
Prenotazione Obbligatoria

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